Riassunto
Intervento di protesi testicolare: in cosa consiste?
La perdita di uno o entrambi i testicoli è un evento che può avere un forte impatto sull’autostima maschile, alterando persino lo stile di vita del paziente. Per fortuna esistono delle soluzioni: una di queste è l’intervento di protesi testicolare, che prevede l’inserimento di protesi in silicone della stessa grandezza del testicolo asportato,
Questi dispositivi, morbidi al tatto e durevoli nel tempo, permettono di ripristinare la volumetria perduta e anche la simmetria dello scroto e hanno una finalità esclusivamente estetica e non funzionale.
Quello per l’implementazione di una protesi testicolare è un intervento che dura circa 20 minuti e si effettua in anestesia locale. Si esegue praticando un’incisione obliqua inguino-scrotale o un’incisione inguinale trasversale. In caso di intervento bilaterale si eseguono due incisioni. Non vi sono generalmente effetti collaterali e i casi di rigetto sono infatti rarissimi.
Quando è indicato l’intervento di protesi testicolare?
L’inserimento di una protesi al testicolo si esegue come risposta alla perdita o alla mancanza di un testicolo, che può avere diverse cause:
- testicolo assente alla nascita
- atrofia testicolare
- orchiectomia per tumore, oppure post traumatica
- orchidopessi fallita
- trauma o lesione testicolare
- torsione testicolare
- rottura del testicolo
- tumore
La protesi testicolare può poi essere inserita a scopo puramente estetico o per rispondere a un disagio psicologico.
Chi può sottoporsi all’intervento di protesi testicolare?
Possono sottoporsi all’intervento di inserimento di protesi al testicolo tutti i pazienti che per vari motivi (traumi, patologie, problemi congeniti) hanno perso il testicolo o ne siano privi per le ragioni elencate. L’inserimento di una protesi testicolare ha lo scopo di ripristinare l’immagine corporea del paziente, per intervenire positivamente sul suo benessere psicologico e ridurre il disagio derivante dall’asportazione o dall’assenza del testicolo.
Quanto dura la protesi testicolare?
In assenza di complicazioni, la protesi testicolare ha una durata che si protrae a lungo nel tempo e può anche essere considerata perenne. Tuttavia, il paziente deve sottoporsi a controlli periodici per valutare lo stato della protesi testicolare e i problemi che eventualmente possono insorgere.
Protesi testicolare: problemi e conseguenze comuni
Nella maggior parte dei casi, l’inserimento di una protesi testicolare non ha conseguenze. Trattandosi però di un corpo estraneo, al pari delle altre tipologie di protesi, potrebbero verificarsi problemi di rigetto oppure l’insorgenza di un’infezione.
In seguito all’inserimento di una protesi testicolare i problemi più frequenti sono le infezioni, che in casi estremi richiedono la rimozione del dispositivo. Un campanello di allarme potrebbe essere una necrosi dei lembi cutanei che sono distesi sopra le protesi, ma si potrebbe prevenire inserendo protesi di dimensioni inferiori. Si tratta però di casi molto rari. Rarissima è anche la comparsa di ematomi a livello scrotale.
Protesi testicolare: quando riprendere l’attività sessuale?
I pazienti che si sono sottoposti a un intervento di protesi testicolare possono riprendere già dopo qualche giorno le loro normali attività quotidiane, a eccezione delle pratiche sessuali. Si consiglia di far ripartire queste attività non prima del quindicesimo giorno postoperatorio.
Come fare prevenzione ai testicoli?
La prevenzione è la prima arma per evitare la perdita di uno o di entrambi i testicoli e può essere eseguita sin da subito. I genitori devono far controllare periodicamente il proprio figlio dal pediatra di fiducia, il quale ha le competenze per diagnosticare in modo tempestivo il criptorchidismo infantile, cioè la mancata discesa o la discesa incompleta di un testicolo.
Se tale diagnosi viene effettuata entro il primo anno di vita del bambino, si riduce il rischio di sviluppare in seguito un tumore al testicolo. Da adulti è molto importante l’autoesame dei testicoli che si esegue effettuando l’autopalpazione. Questa semplice abitudine si rivela utile per individuare in tempo eventuali anomalie dell’organo genitale che ne modificano l’anatomia o la forma dello scroto.
Nel caso in cui emergano delle anomalie è consigliabile rivolgersi al medico specialista tempestivamente per effettuare una prima visita di controllo ed eventualmente sottoporsi ad esami di approfondimento se lo specialista lo ritiene necessario.
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