Riassunto
Cos'è la bioplastica peniena
La bioplastica peniena, o lifting liquido, è una tecnica di ringiovanimento penieno che permette di migliorare l’aspetto dell’organo genitale sia dal punto di vista estetico che funzionale.
Il trattamento di bioplastica peniena si rivela utile per ridare volume, elasticità e reattività ai tessuti del pene, i quali con l’avanzare dell’età e a causa di stili di vita errati e comorbidità tendono a ridursi. Proprio per questo la procedura è richiesta anche come soluzione per l’allargamento del pene.
Per illustrare meglio che cos’è la bioplastica peniena possiamo dire che si tratta di un metodo non chirurgico che si esegue attraverso iniezioni mininvasive di acido ialuronico e botox.
Quando ricorrere al ringiovanimento penieno
Si può ricorrere al trattamento di bioplastica peniena quando l’obiettivo è riempire i tessuti del pene per donare all’organo un aspetto più giovane e tonico.
In genere si esegue nei pazienti che hanno superato i 40-50 anni di età e si trovano ad avere una pelle che non produce più elastina e collagene o lo fa in modo molto ridotto.
Vantaggi della bioplastica peniena
I vantaggi della bioplastica peniena sono diversi:
- è un trattamento non chirurgico e mininvasivo e i riempitivi utilizzati acido ialuronico) e tossina botulinica di tipo A sono biocompatibili; pertanto, l’organismo tende ad assorbirli poco a poco nel tempo. Questo fa sì che i risultati svaniscano dopo diversi mesi ed è un vantaggio se il paziente non è soddisfatto;
- le iniezioni per la bioplasticapeniena sono indolori, vengono eseguite dopo l’applicazione di un anestetico locale in regime ambulatoriale;
- non rimangono cicatrici o segni visibili perché non si effettuano incisioni e le micro-iniezioni effettuate sono praticate con aghi ultrasottili ipodermici;
- possono sottoporsi a bioplastica peniena tutti coloro che vogliono riempire o ringiovanire l’organo genitale;
- non ci sono effetti collaterali importanti in quanto le sostanze iniettate, essendo biocompatibili, non causano reazioni allergiche o rigetto.
Bioplastica peniena: tecniche e trattamenti innovativi
Sono diversi i trattamenti riconducibili alla bioplastica peniena:
- Carbossiterapia. È una tecnica che prevede la somministrazione per via sottocutanea di anidride carbonica allo stato gassoso. La carbossiterapia agisce sulla vasodilatazione delle arteriole e ha effetti benefici sul microcircolo, viene applicata in medicina estetica e anche per risolvere gli effetti di alcune patologie come il deficit erettile.
- Filler del pene. Si ricorre a questa metodologia per ingrandire il pene aumentandone le dimensioni attraverso iniezioni di acido ialuronico.
- Priapus-Toxin. Il trattamento prevede l’iniezione di una tossina botulinica in aree specifiche del pene per ringiovanire l’organo e rivitalizzare l’attività sessuale attraverso il miglioramento del flusso sanguigno, che favorisce l’erezione.
- Priapus-shot. Questo trattamento stimola e potenzia i risultati che si possono ottenere con il Priapus-Toxin combinandolo con il Plasma ricco di Piastrine (PRP) che si ottiene dalla centrifugazione del sangue autologo del paziente.
- Terapia con onde d’urto a bassa intensità. È un trattamento non invasivo che viene effettuato con una sonda e senza il ricorso a farmaci. Le onde d’urto a bassa intensità generano una micro-stimolazione meccanica che ha l’effetto di generare un miglioramento della circolazione e del metabolismo dei tessuti. Con questa metodologia si possono affrontare molti problemi vascolari alla base della disfunzione erettile.
- Pompa a vuoto o vacuum. Si tratta di un dispositivo costituito da un tubo di plastica che si adatta al pene. Attraverso una pompa, l’aria all’interno del cilindro viene espulsa e viene creato il vuoto per attirare il sangue nell’organo. Con questo meccanismo si riesce a favorire l’erezione.
I risultati della bioplastica peniena
I risultati della bioplastica sono duraturi, ma non permanenti: a seconda del paziente variano tra 6-12-18 mesi. Il trattamento più indicato deve essere individuato dal medico specialista in base al caso specifico. In generale non ci sono controindicazioni e, poiché gli effetti tendono a svanire nel tempo, i pazienti che non sono soddisfatti del risultato ottenuto a livello estetico possono decidere quindi di non sottoporsi più al trattamento.
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