Riassunto
Cos’è lo sbiancamento intimo?
Lo sbiancamento intimo, genitale e anale, è un trattamento che agisce per schiarire il colore della pelle intorno ai genitali (vulva, pene, scroto) e all’ano, per scopi estetici e cosmetici. Tale trattamento può aiutare a far apparire le aree interessate più uniformi con il resto del corpo, aiutando il paziente a sentirsi più a suo agio.
I dermatologi attribuiscono questa decolorazione della pelle a una combinazione di diversi fattori: genetica, contatto pelle-pelle, ormoni e a un aumento della temperatura corporea nella zona del corpo interessata. Il risultato è un’eccessiva deposizione di pigmento di melanina nell’epidermide e nel derma che, raramente, svanisce con il tempo.
Da queste iperpigmentazioni possono derivare, a volte, anche delle deformità estetiche, le quali hanno un impatto negativo sulla qualità della vita di chi ne è affetto e conseguenze negative anche a livello della sfera sessuale.
Sbiancamento vaginale
Il sbiancamento vaginale è un trattamento estetico pensato per uniformare il colore della pelle nella zona intima, migliorando l’aspetto cutaneo laddove può scurirsi per motivi genetici, ormonali o ambientali. Questa procedura può aumentare la fiducia di chi desidera un aspetto più chiaro nella zona vaginale, e viene realizzata con tecniche specifiche per garantire risultati ottimali e sicuri. La cura post-trattamento richiede alcune attenzioni per evitare irritazioni, favorendo un recupero efficace e mantenendo i risultati ottenuti.
Il sbiancamento vaginale è una procedura che può portare benefici estetici e psicologici, aumentando la sicurezza di chi desidera migliorare l’aspetto della pelle nella zona intima. Spesso eseguita in cliniche specializzate, questa tecnica richiede una conoscenza approfondita della pelle e l’uso di prodotti specifici, riducendo al minimo il rischio di irritazioni. Inoltre, è importante che il trattamento sia personalizzato e mirato, considerando le esigenze individuali e i differenti livelli di pigmentazione, per ottenere risultati naturali e armoniosi con il resto del corpo.
Sbiancamento anale
Lo sbiancamento anale è un trattamento estetico che mira a uniformare la pigmentazione della pelle nella zona anale, riducendo le discromie causate da fattori genetici, ormonali o ambientali. Questa procedura è richiesta da chi desidera un aspetto più omogeneo per ragioni di cura e autostima. Viene effettuata in ambiente sicuro con prodotti specifici per la pelle delicata della zona. Dopo il trattamento, è essenziale seguire consigli per la cura post-procedura, garantendo un risultato duraturo e minimizzando il rischio di irritazioni o effetti collaterali.
Lo sbiancamento anale è scelto da chi desidera migliorare l’aspetto della pelle in questa area per una maggiore uniformità e freschezza estetica. Il trattamento può migliorare la fiducia personale ed è sempre più popolare nei centri estetici. Richiede l’uso di prodotti sicuri, applicati da professionisti, e una cura attenta successiva per mantenere la pelle idratata e protetta. I risultati possono variare in base al tipo di pelle e al livello di pigmentazione iniziale, e per risultati ottimali sono consigliate più sessioni.
In seguito al trattamento di sbiancamento anale, è consigliabile evitare attività che possano causare attrito o irritazione per consentire una guarigione ottimale della pelle. Inoltre, mantenere l’area ben idratata e seguire un’igiene delicata aiuta a preservare i risultati nel tempo. Alcuni professionisti suggeriscono l’uso di creme o prodotti schiarenti per prolungare l’effetto e prevenire la ricomparsa della pigmentazione. Per coloro interessati a mantenere la pelle chiara a lungo termine, può essere utile un programma di follow-up con trattamenti periodici o una routine di cura specifica.
Perché si verifica l’iperpigmentazione nelle aree intime?
Dello sbiancamento intimo (sia sbiancamento anale che vaginale) si parla poco, anche se sono davvero molti gli uomini alla ricerca di soluzioni sicure per schiarire le zone più intime che hanno cambiato la loro tonalità naturale. Infatti, a seconda del tipo di epidermide, può capitare che la pelle del pene, dello scroto e della parte interna delle cosce, possa diventare più scura del normale, assumendo un colorito cutaneo in contrasto con quello delle zone circostanti.
La pelle pubica, dei genitali esterni e perianali, è di norma più scura rispetto a quella del resto del corpo. Questo perché la regione genitale e anale ha la più alta densità di melanociti (cellule che producono il pigmento) rispetto a qualsiasi altra parte del corpo. Più denso è il pigmento, più scura è la pelle.
Poiché l’attività dei melanociti è più alta in queste aree intime, molte persone hanno macchie scure in questi luoghi. Ci sono poi alcuni fattori scatenanti specifici che attivano la produzione di melanina in queste aree, come:
- L’invecchiamento.
- La pigmentazione ereditaria, specialmente nei fototipi IV, V e VI e superiori.
- I cambiamenti ormonali come la gravidanza, la pubertà e il parto in quanto la stimolazione estrogenica fa sì che l’attività dell’enzima tirosinasi produca più melanina.
- Alcune procedure, come la ceretta o la depilazione laser possono causare follicolite, a cui segue infiammazione, e questa infiammazione a sua volta può stimolare i melanociti a produrre più melanina.
- L’uso di indumenti aderenti, perché l’attrito provoca l’ispessimento della pelle (ipercheratinizzazione della pelle) che la porta a scurirsi, evento che si verifica più comunemente nell’interno coscia.
- Le variazioni di peso corporeo.
- La pratica di determinati sport (ciclismo, motociclismo equitazione).
- Gli interventi chirurgici e trattamenti come chemio/radioterapia.
È necessario sottolineare che il trattamento di sbiancamento è sconsigliato durante la gravidanza e l’allattamento, dopo il quale è necessario attendere almeno 6 mesi.
Quali zone possono essere trattate e sbiancate?
Le zone del corpo che possono essere trattate, sia nell’uomo che nella donna, per ottenere uno sbiancamento sono:
- intera zona intima, l’area anale e perianale
- interno cosce
- inguine
- ascelle
Pre-trattamento: come prepararsi allo sbiancamento intimo?
Prima di effettuare uno sbiancamento intimo si consiglia al paziente di:
- Astenersi dall’attività sessuale. I rapporti anali o vaginali vanno evitati per almeno tre giorni prima dell’appuntamento perché l’attrito può causare piccole lacerazioni che aumentano il rischio di disagio e danno vita ad altri effetti collaterali.
- Evitare la depilazione. La rasatura, la ceretta e altri tipi di depilazione possono irritare la cute circostante rendendo lo sbiancamento più scomodo.
- Evitare le attività che prevedono un’eccessiva sudorazione. Attività sportive come, per esempio, la corsa e l’hot yoga aumentano la sudorazione e l’attrito. Questo può rendere il trattamento meno efficace.
- Evitare il perizoma. Anche indossare biancheria intima attillata, come un perizoma, può aumentare l’attrito che va invece ridotto per far sì che la pelle trattata risulti meno sensibile.
Per arrivare preparati all’appuntamento si consiglia, quindi, di fare una doccia pulendo bene la pelle intorno all’ano, indossare abiti larghi e biancheria intima comoda. Questo può aiutare la pelle dell’ano a respirare e guarire senza attrito.
Sbiancamento anale e vaginale: come si svolge il trattamento?
Il trattamento di sbiancamento anale e vaginale prevede una prima fase presso lo studio del medico e una seconda fase domiciliare.
Durante l’appuntamento lo specialista chiede al paziente di rimuovere la biancheria intima e di sdraiarsi sulla schiena. In alcuni casi porterebbe rivelarsi utile assumere una posizione diversa, con il corpo disteso su un lato e le ginocchia verso il petto, per esporre meglio la zona perianale.
Al termine della preparazione, viene applicato un trattamento topico sulla zona da trattare. Le soluzioni depigmentanti agiscono sui processi responsabili dell’iperpigmentazione cutanea; l’efficacia del prodotto risiede nella sua duplice azione: correttiva e regolatrice del pigmento; agisce, quindi, riducendo notevolmente il pigmento e al tempo stesso ha un effetto antietà che migliora la qualità della pelle.
È possibile che venga chiesto al paziente di rimanere sdraiato sul posto per diversi minuti dopo il completamento del trattamento.
Post-trattamento anale e vaginale: cosa fare dopo lo sbiancamento intimo?
In seguito al trattamento di sbiancamento intimo, il paziente deve:
- Astenersi dall’attività sessuale per circa 5-7 giorni, o anche più a lungo in caso di ipersensibilità o disagio, prima di riprendere l’attività sessuale, sia con un partner che con sex toys. Questo perché la pelle risulta più sensibile e l’attrito eccessivo può causare irritazione.
- Evitare di fare cerette o ricorrere alla depilazione laser per almeno due settimane.
- Evitare l’attrito e il calore eccessivo sulla zona trattata per almeno 8 ore.
- Non esfoliare la pelle e/o utilizzare prodotti che possano causare irritazione.
- Riprendere a idratare l’area trattata secondo necessità.
Lo sbiancamento intimo è un trattamento sicuro?
Lo sbiancamento genitale ed anale è sicuro se eseguito correttamente. Tecniche di sbiancamento improprie e l’uso di prodotti non autorizzati possono portare a infezioni, danni cutanei o depigmentazione permanente della pelle.
Anni fa, invece, le soluzioni sbiancanti genitali e/o anali contenevano vari ingredienti aggressivi, come il perossido, che schiarivano anche i peli e causavano irritazione, oggi invece il peeling utilizzato non contiene perossido e quindi non interagisce con i peli.
Quali sono i rischi comuni e i possibili effetti collaterali dello sbiancamento anale e vaginale?
In seguito al trattamento il paziente deve applicare una crema sulla zona trattata per un periodo medio di 2 mesi circa.
Potrebbero presentarsi lievi effetti collaterali come un leggero prurito/arrossamento o sensazione di bruciore. Tali effetti, di solito, scompaiono quando la pelle si abitua alla crema.
È invece necessario interrompere immediatamente l’uso della crema se si verificano: forte bruciore, gonfiore, prurito o scolorimento inaspettato della pelle e contattare il medico che ha effettuato il trattamento.
Occasionalmente, alcuni pazienti possono riferire prurito o secchezza per 1-3 giorni dopo il trattamento, ma è improbabile che compaia dolore. Questi fastidi possono essere facilmente alleviati applicando una crema idratante e lenitiva.
Le procedure di sbiancamento laser possono, invece, essere più irritanti in quanto il peeling rende la pelle temporaneamente più sensibile (solitamente 5-7 giorni).
Quale grado di sbiancamento intimo si può ottenere e quanto durano i risultati?
Il grado di schiarimento varia da persona a persona. Sebbene il nostro peeling abbia costantemente fornito ottimi risultati, il risultato può essere diverso a seconda del paziente.
Certamente, essere coerenti con il regime pre e post-trattamento è fondamentale per ottenere risultati ottimali.
Anche la durata degli effetti dello sbiancamento varia da paziente a paziente, anche se i risultati ottenuti con lo sbiancamento genitale e/o anale possono essere prolungati nel tempo continuando il post-trattamento come prescritto.
Raramente la zona trattata torna alla tonalità di base, ma si scurisce gradualmente nel corso del tempo in circa 1-2 anni anche perché le attività quotidiane, come camminare, correre e sudare, causano attrito e questo aumenta la pigmentazione della pelle che potrebbe scurirsi con il passare del tempo.
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