Riassunto
Che cos’è la stenosi uretrale maschile
La stenosi uretrale è un restringimento anomalo dell’uretra, che è il canale attraverso il quale viene espulsa l’urina proveniente dalla vescica. L’uretra è più lunga nell’uomo che nella donna, può raggiungere anche i 20 cm e attraversa il pene arrivando fino alla punta del glande dove si trova una piccola apertura: il meato urinario.
La stenosi uretrale nell’uomo può manifestarsi con un restringimento in qualsiasi punto di questo percorso, ostacolando il passaggio del flusso dell’urina. In concomitanza della zona ristretta, si forma una massa di tessuto cicatriziale, più grande è questa massa, maggiore è l’occlusione del canale.
Stenosi uretrale: quali sono i sintomi e le complicazioni
La stenosi uretrale maschile è un problema che interessa in maggior numero gli uomini over 50. Nei soggetti affetti da stenosi uretrale i sintomi possono essere diversi; il primo è senza dubbio la difficoltà di minzione, il cosiddetto “mitto ridotto” che nei casi più gravi può comportare:
- dolore durante la minzione;
- mitto a spray;
- incontinenza;
- perdita di gocce di urina dopo la minzione;
- insorgere di infezioni urinarie;
- presenza di sangue nel getto urinario e anche nel liquido seminale;
- eiaculazione con getto ridotto.
A causa della difficoltà di espulsione, il paziente avverte la sensazione di un mancato svuotamento della vescica e può provare dolore prima della minzione. La quantità di urina che viene espulsa è minore di quella che dovrebbe essere, per questo motivo possono verificarsi perdite anche poco dopo aver urinato. Inoltre, a causa dell’ostruzione, il getto può essere non regolare, sembrando simile a uno spruzzo.
Il mancato svuotamento della vescica porta all’insorgere di complicanze come la comparsa di infezioni alla prostata, alla vescica o ai reni. Il ristagno di urina nella vescica è infatti una delle cause principali delle infezioni all’apparato urinario. La stenosi uretrale non va sottovalutata, se l’occlusione peggiorasse il paziente potrebbe arrivare a subire una ritenzione urinaria totale, non riuscendo quindi più ad urinare. In presenza di stenosi uretrale l’erezione è possibile, anche se si possono manifestare:
- eiaculazione dolorosa e con riduzione del flusso;
- assenza di eiaculazione;
- bruciore dopo i rapporti sessuali.
Stenosi uretrale: le cause principali della patologia
La stenosi uretrale può avere cause diverse. In una minoranza di casi ha origine congenita in quanto il difetto è presente sin dalla nascita, oppure può manifestarsi per via di:
- Infezioni. Possono essere provocate dall’uso prolungato del catetere urinario o nel caso di gonorrea o clamidia trasmesse per via sessuale. Altra causa può essere un’infiammazione alla prostata o dei tessuti intorno all’uretra. Le infezioni non portano necessariamente alla stenosi, ma aumentano le possibilità che si manifesti.
- Traumi o infortuni che provocano una lesione a carico dell’uretra. Quando ciò accade si crea una massa di tessuto cicatriziale quando la lesione di rimargina, l’entità della massa può essere di vario tipo, nei casi più gravi può comportare un’occlusione completa. Le situazioni traumatologiche possono essere cadute da cavallo o da motocicli, operazioni alla prostata o alla vescica, interventi ai genitali ad esempio per ipospadia.
- Tumori. È una circostanza rara, ma i tumori all’uretra possono causare un restringimento del canale uretrale.
Stenosi uretrale: diagnosi ed esami
Per diagnosticare la stenosi uretrale è necessario eseguire numerosi test utili che servono a valutare il grado del disturbo e ad individuarne la causa. Il medico specialista esegue per prima cosa un esame fisico e procede poi all’anamnesi del caso per approfondire la storia clinica del paziente. Successivamente si procede con un esame colturale delle urine, urinocultura per individuare la presenza di eventuali microrganismi patogeni e viene prescritto un tampone uretrale.
Altri esami strumentali che servono per diagnosticare la stenosi uretrale e individuare la cura sono:
- ecografia dell’uretra;
- citoscopia o cisto-uretroscopia;
- uretrografia retrograda;
- cistouretrografia o uretrografia anterograda.
Un esame poco invasivo è l’uroflussimetria, che serve a valutare la quantità di urina che viene emessa nel corso della minzione: nei pazienti con stenosi uretrale la portata risulta inferiore del normale. Questo esame però non va considerato singolarmente: per confermare la diagnosi è necessario eseguire altri esami in quanto dei bassi valori possono essere associati anche ad altre patologie a carico del tratto urinario. Particolarmente utile per effettuare la diagnosi è approfondire la storia clinica del paziente, risalire al momento della comparsa dei sintomi può infatti aiutare il medico a comprenderne la causa, ad esempio se di origine traumatica per una caduta.
Stenosi uretrale: diagnosi ed esami
Anche se la principale terapia della stenosi uretrale è l’intervento chirurgico, in alcuni casi, quando l’origine del disturbo è un’infezione batterica si può procedere con la somministrazione di antibiotici. Il trattamento varia in base all’origine della problematica e al suo grado di severità. Nei casi meno gravi si può convivere con una stenosi uretrale, ma sottoponendosi a un percorso terapeutico e a controlli regolari dal medico specialista per tenere sempre sotto controllo l’andamento della patologia. Nei casi più gravi, l’intervento per la stenosi uretrale è l’unica soluzione possibile. Le opzioni di trattamento possono essere:
- Dilatazione uretrale. È una procedura che prevede l’uso di dilatatori per allargare l’uretra e favorire di nuovo il normale flusso di urina.
- Ureterotomia endoscopica. Si tratta di un intervento mininvasivo che si esegue con il bisturi endoscopico o con il laser e prevede la realizzazione di un’incisione nell’uretra per allargare l’area interessata dal restringimento o rimuovere l’ostruzione.
- Uretroplastica. È un intervento che si esegue nei casi più gravi, il medico ricostruisce l’uretra usando innesti sintetici o tessuti prelavati da altre aree del corpo.
- Protesi uretrale. Viene inserita una protesi flessibile o a spirale all’interno dell’uretra per tenerla aperta e consentire il passaggio del flusso urinario.
Se manifesti difficoltà nella minzione o altri sintomi a carico dell’apparato urinario, la cosa giusta da fare è accertare la loro causa rivolgendosi al medico specialista che possa eseguire una diagnosi accurata e individuare il trattamento più adeguato al caso specifico.
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