Vitamina D e testosterone: che legame c’è?
Tutto quello che c’è da sapere sulla correlazione tra vitamina D e testosterone
Esiste una correlazione tra vitamina D e testosterone? Sembrerebbe proprio di sì. In base a una recente ricerca presentata al Congresso Europeo di Endocrinologia, somministrare la vitamina D agli uomini di mezza età permetterebbe di aumentare il testosterone naturalmente.
Come sappiamo, il testosterone è il principale ormone sessuale maschile e la vitamina D, invece, è una vitamina liposolubile che si immagazzina nei tessuti grassi come fanno anche le vitamine A e K. Tra l’altro, la vitamina D viene prodotta dal corpo quando ci esponiamo ai raggi solari, mentre negli alimenti è contenuta di rado e si trova sotto forma inattiva. Ne consegue che necessita di trasformazioni biologiche per diventare attiva.
Infatti, seppur contenuta in alcuni cibi, con l’alimentazione non si riesce a raggiungere il fabbisogno giornaliero di vitamina D e per ottenerlo bisognerebbe aggiungere ogni giorno almeno 30 minuti di esposizione al sole.
Vitamina D e livelli di testosterone: che correlazione c’è?
La vitamina D mantiene in salute le ossa, il trofismo muscolare e coadiuva il funzionamento del sistema immunitario.
Recenti studi in materia hanno poi evidenziato una correlazione tra vitamina D e testosterone: la vitamina D influenza la produzione di testosterone e, quindi, la sua presenza nel sangue. Questo perché la vitamina D è capace di ridurre nel sangue la presenza della Sex Steroid Hormone-Binding Globulin (SHBG), una molecola che trattiene il testosterone libero rendendolo meno disponibile.
La vitamina D, quindi, svolge un ruolo importante non solo nella produzione, ma anche nella liberazione del testosterone.
Come aumentare il testosterone naturalmente?
La carenza di vitamina D è spesso registrata nelle coppie che hanno problemi di fertilità e può essere causa di una condizione di sovrappeso che, a sua volta, genera un circolo vizioso in cui l’aumento di grasso causa l’estrazione della vitamina D dal sangue alterandone il rilascio nel circolo ematico.
Una volta compresa la correlazione tra vitamina D e testosterone si può quindi pensare di risolvere il problema assumendo degli integratori specifici, ma non è così semplice.
L’integrazione della vitamina D deve essere consigliata dal medico in base a un’attenta valutazione degli esami del sangue e delle condizioni generali del paziente, anche in considerazione di eventuali patologie preesistenti. Questo perché un eccesso di vitamina D può portare a effetti collaterali che vanno dal mal di testa, al vomito, alla diarrea, fino alla calcificazione dei tessuti non ossei da cui deriva una serie di conseguenze importanti per la salute generale dell’individuo.
A partire dai 40-50 anni, quando l’uomo invecchia e inizia il periodo dell’andropausa, è normale che diminuiscano i livelli di testosterone e, per ogni paziente, va individuato il trattamento più adatto che può essere anche una terapia sostitutiva con testosterone.
In caso di problemi di fertilità, o di sintomi che possano indicare un calo dei livelli di testosterone, la cosa migliore da fare è quindi fissare un appuntamento con il medico specialista.