Principali cause dell’infertilità maschile e possibili rimedi

Cause di infertilità maschile? Ecco le più comuni (tra cui l’azoospermia)

I problemi di infertilità emergono quasi sempre quando le coppie incontrano una prolungata difficoltà di concepimento che si protrae per almeno 12-18 mesi. A differenza della sterilità, che è una condizione irreversibile, l’infertilità può risolversi con procedure mediche o chirurgiche.

In Italia una percentuale di coppie compresa tra il 10% e il 15% incontra problemi di concepimento e di queste il 50-60% decide di rivolgersi a uno specialista. Infertile può essere sia l’uomo che la donna, l’iter diagnostico segue un approccio integrato in cui si prevedono visite sia ginecologiche che andrologiche. Accertare le cause dell’infertilità maschile è possibile infatti solo in seguito a un consulto medico e a uno spermiogramma, un esame che analizza lo sperma.

Quali sono le cause dell’infertilità maschile?

Le cause dell’infertilità maschile possono essere molte e di varia natura:

  • Patologie testicolari come traumi, tumori, criptorchidismo, varicocele.
  • Patologie congenite o acquisite dell’asse ipofisi-ipotalamo-testicoli.
  • Patologie delle vie seminali.

Le differenti cause determinano impatti diversi sul liquido seminale, si può assistere a una diminuzione del numero degli spermatozoi (oligospermia), a difetti della forma degli spermatozoi (teratospermia), a problemi della loro motilità (astenospermia). In altri casi possono presentarsi alterazioni più gravi e complesse fino ad arrivare all’azoospermia che è l’assenza totale degli spermatozoi nel liquido seminale.

Che tipo di accertamenti fare?

Le diagnosi di primo livello prevedono la valutazione dell’anamnesi del paziente, un esame fisico scrupoloso e l’esecuzione dello spermiogramma che deve essere ripetuto almeno due volte in associazione alla spermiocoltura al fine di escludere infezioni alle vie seminali.

L’ecografia, specie l’ecocolorDoppler, è utile invece nelle diagnosi del varicocele e per verificare anomalie testicolari, nelle prostata e delle vescicole seminali. Per valutare il livello di testosterone si eseguono invece dosaggi ormonali. In alcuni casi, per risalire alla causa del problema, potrebbe essere infine necessario eseguire indagini di tipo genetico.

L’azoospermia, una delle cause dell’infertilità maschile

L’azoospermia è l’assenza di spermatozoi nel liquido seminale, una condizione che è abbastanza frequente: basti pensare che interessa tra il 10 e il 20% dei pazienti che si sottopongono a una visita per infertilità maschile. Quando si riscontra un caso simile, escludendo le forme endocrine causate da ipogonadismo e ipogonadotropo che si affrontano con una terapia medica, è necessario intervenire a livello chirurgico.

Le azoospermie possono essere:

  • Ostruttive, causate da un’ostruzione delle vie seminali, congenita o acquisita, che impedisce l’uscita degli spermatozoi dal testicolo.
  • Non ostruttive, causate da un danno a livello testicolare che impedisce la produzione degli spermatozoi, ad esempio criptorchidismo, chemio o radio terapia, malattie come la sindrome di Klinefelter.

Nel caso di azoospermia ostruttiva si può risolvere il problema di infertilità intervenendo chirurgicamente. Si tratta di un intervento di microchirurgia abbastanza complesso e deve quindi essere effettuato da un medico esperto.

Accertare le cause dell’infertilità maschile il prima possibile può essere di grande aiuto: una diagnosi tardiva rischia infatti di prolungare la risoluzione del problema. L’ideale sarebbe quindi sottoporsi ad una visita specialistica per infertilità maschile, anche prima di pensare al concepimento.

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