Erezioni mattutine: perché è un bene averle?

Qual è la differenza tra erezioni mattutine ed erezioni notturne

L’erezione peniena mattutina, chiamata in ambito medico “tumescenza notturna del pene”, è un fenomeno fisiologico che può dirci molto sulla funzione sessuale di un individuo.

Le erezioni mattutine sono eventi del tutto normali e possono verificarsi anche per tutta la durata della vita maschile, anche se non sempre con la stessa frequenza. Già da neonati si hanno erezioni, ma i ragazzi in età pre-adolescenziale hanno meno probabilità di notare un’erezione al risveglio. Più tardi, invece, nella pubertà, con l’aumento delle dimensioni e delle rigidità, il fenomeno si intensifica fino a divenire del tutto comune nella vita adulta.

Tra l’altro, in pochi lo sanno ma esiste anche una controparte femminile dell’erezione maschile mattutina: si tratta dell’erezione clitoridea notturna.

Erezioni mattutine: perché si verificano?

Le erezioni maschili si verificano in risposta a effetti complessi del sistema nervoso e del sistema endocrino sui vasi sanguigni del pene. L’eccitazione sessuale fa sì che dal cervello parta l’impulso di inviare segnali chimici ai nervi che alimentano i vasi sanguigni del pene, consentendo al sangue di fluire nell’organo maschile. Il sangue viene intrappolato nei sinusoidi del pene, che di conseguenza si estende provocando un’erezione.

Questo stesso meccanismo può verificarsi anche senza il coinvolgimento del cervello, in un’azione riflessa incontrollata che avviene nelmidollo spinale. Questo spiega perché le persone con danni al midollo spinale possono ancora avere erezioni e perché è possibile avere un’erezione anche se non si è sessualmente eccitati.

Cosa sono le erezioni notturne?

Anche le erezioni notturne sono un fenomeno fisiologico naturale che si manifesta durante il sonno REM (Rapid Eye Movement), la fase in cui sogniamo. Tali erezioni sono la conseguenza dell’attivazione di alcune aree del cervello come quelle responsabili della stimolazione dei nervi parasimpatici, della soppressione dei nervi simpatici e delle aree di smorzamento che producono serotonina.

Il riposo notturno è costituito da diversi cicli di sonno REM e non REM (profondo). Durante il sonno REM, c’è un cambiamento nel sistema dominante, che viene attivato: si passa dalla stimolazione simpatica alla stimolazione parasimpatica. Questo non avviene invece durante altre fasi del sonno. Tale cambiamento di equilibrio guida la risposta del nervo parasimpatico e si genera un’erezione spontanea,anche se l’individuo è addormentato. Alcuni uomini possono sperimentare la tumescenza notturna del pene anche durante il sonno non REM, in particolare gli uomini più anziani. La ragione di ciò non è però ancora chiara.

Quando invece l’uomo si sveglia con un’erezione è perché probabilmente sta uscendo dal sonno REM.

È stato anche dimostrato che il testosterone, che raggiunge il suo livello più alto al mattino, aumenta la frequenza delle erezioni notturne. È interessante notare che non è stato riscontrato che il testosterone abbia un impatto significativo sugli stimoli erotici visivi o sulle erezioni indotte dalla fantasia. Questi sono principalmente guidati dal “sistema di ricompensa” del cervello che secerne la dopamina.

Poiché vi sono diversi cicli di sonno per notte, gli uomini possono avere fino a sei erezioni, le quali possono durare anche 20 o 30 minuti. Ma questo dipende molto dalla qualità del sonno e quindi il fenomeno potrebbe non verificarsi tutti i giorni. Il numero e la qualità delle erezioni diminuiscono gradualmente con l’età.

È anche importante evidenziare il fenomeno della controparte femminile, che è molto meno studiato. Gli impulsi del flusso sanguigno nella vagina durante il sonno REM fanno sì che il clitoride si gonfi comportando un aumento della sensibilità e della fluidità vaginale.

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A cosa servono le erezioni mattutine?

Un’ipotesi suggerisce che l’erezione notturna possa essere un meccanismo di allerta per avvertire l’uomo che la vescica è piena. Questo anche in considerazione del fatto che l’erezione scompare spesso al mattino, dopo aver svuotato la vescica.

Si ritiene però più probabile un’altra spiegazione in base alla quale la sensazione inconscia della vescica piena stimolerebbe i nervi diretti verso la colonna vertebrale che risponderebbero generando un’erezione (un riflesso spinale). Anche tale ipotesi potrebbe spiegare perché l’erezione scompare dopo aver svuotato la vescica.

I risultati di diversi studi scientifici sull’argomento non concordano sul fatto che le erezioni mattutine contribuiscano alla salute del pene. L’aumento dell’ossigeno nel pene durante la notte può però essere considerato benefico per la salute dei tessuti muscolari che compongono il pene. La frequenza delle erezioni mattutine e la qualità dell’erezione hanno anche dimostrato di aumentare leggermente negli uomini che assumono farmaci per la disfunzione erettile come il Viagra.

Perdita delle erezioni notturne: cosa significa?

Poiché una buona salute del cuore è associata alla capacità di avere erezioni, la presenza di erezioni notturne è generalmente considerata come un buon segno.

La perdita dell’erezione notturna, infatti, può essere un indicatore utile di malattie comuni legate alla funzione erettile. Nei diabetici, ad esempio, la mancanza di erezioni mattutine può essere associata alla disfunzione erettile causata da uno scarso afflusso di sangue al pene o da alterazioni dei nervi afferenti. In questo caso, vi è una scarsa risposta, durante il sonno, ai messaggi inviati dal cervello in seguito ai quali dovrebbe manifestarsi un’erezione.

Un tempo si riteneva che le erezioni notturne fossero un marker di capacità anatomica, dimostrando il corretto funzionamento dell’organo maschile. Questo perché si pensava che le erezioni notturne si manifestassero indipendentemente dai fattori psicologici che invece possono influenzare le erezioni durante la veglia. Diversi studi hanno suggerito, tuttavia, che i disturbi della salute mentale come la depressione grave possono influenzare le erezioni notturne. Pertanto, la loro assenza non può essere considerata come un campanello d’allarme necessariamente legato alla presenza di qualche patologia o il sintomo di bassi livelli di testosterone.

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