Sindrome post-finasteride e impotenza: qual è la correlazione?
Cos’è la sindrome post-finasteride? Tutti i sintomi tipici e come prevenirli
La sindrome post-finasteride (PFS) è una condizione debilitante che può interessare gli uomini che si sono sottoposti a una terapia con finasteride, farmaco impiegato per la cura dell’alopecia androgenetica maschile.
Si manifesta attraverso una serie di effetti collaterali negativi che possono svilupparsi sia durante che in seguito al trattamento con finasteride, portando a un peggioramento della vita del paziente.
Ad oggi la sindrome post-finasteride non è ancora riconosciuta come patologia, cosa che rende più difficile per gli specialisti definire con chiarezza cos’è la sindrome post-finasteride attraverso un’illustrazione chiara dei suoi sintomi.
Quando si manifesta la sindrome post-finasteride?
Per spiegare cos’è la sindrome post-finasteride possiamo definirla come una condizione patologica caratterizzata da una serie di gravi effetti collaterali negativi, come la disfunzione erettile e l’impotenza, che possono verificarsi in seguito all’assunzione di inibitori della 5-alfa reduttasi, come la dutasteride e la finasteride.
Ad oggi, i meccanismi alla base della manifestazione della sindrome post-finasteride con i suoi sintomi clinici non sono ben chiari. Tuttavia, sappiamo che quella nota come sindrome post-finasteride può presentarsi durante o anche dopo un trattamento con finasteride.
Cos’è la finasteride e in quali casi viene prescritta?
Si è discusso molto degli effetti collaterali della finasteride, un farmaco comunemente prescritto in ambito dermatologico, in special modo come formula di contrasto dell’alopecia androgenetica maschile.
Il medicinale fa parte della categoria degli inibitori della 5 alfa reduttasi, un enzima intracellulare che agisce come inibitore del testosterone, ormone che può essere causa non solo di acne e calvizie, ma anche di ipertrofia prostatica benigna.
La finasteride è stata messa in commercio negli anni ’70 sotto forma di compresse da 5 mg per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, sulla quale agisce riducendo il volume della ghiandola, migliorando i sintomi ostruttivi e riuscendo a scongiurare in molti casi il ricorso alla chirurgia. In tempi più recenti, i medici hanno iniziato a prescrivere la finasteride per la calvizie.
Tuttavia, è stato riscontrato che gli effetti positivi della finasteride sulla calvizie perdurano solo se il farmaco viene assunto in modo costante nel tempo, visto che vi è una elevata probabilità di effetto rebound.
Quali sono i (possibili) effetti collaterali della finasteride?
Benché questo farmaco inibitore del testosterone sia generalmente ben tollerato dall’organismo, in alcuni casi può dare luogo a un’ampia gamma di disturbi a carico della sfera emotiva, psicologica e anche sessuale. Questo quadro clinico viene comunemente definito sindrome post-finasteride.
Se usata in modo cronico, i possibili effetti collaterali della finasteride possono persistere anche mesi dopo l’interruzione del trattamento. Tra questi, vanno segnalati:
- ansia, insonnia e depressione
- disfunzione erettile
- riduzione della libido
- restringimento del pene
Inoltre, la finasteride causerebbe dolore ai testicoli. È importante sottolineare che tali disturbi sono stati evidenziati in particolare nei pazienti che hanno fatto uso del farmaco come cura dell’alopecia androgenetica.
Definire con esattezza la sindrome post-finasteride quanto dura non è possibile perché gli effetti negativi variano da paziente a paziente, anche per quanto riguarda il periodo di tempo in cui si manifestano.
La comunità medica deve ancora riconoscere la sindrome post-finasteride come patologia, sebbene molti uomini abbiano riferito di effetti collaterali persistenti dopo l’assunzione del farmaco.
Inoltre, allo stato attuale non esiste per la sindrome post-finasteride una cura specifica che permette di affrontare questa condizione patologica.
Disfunzioni sessuali e finasteride: cosa dicono gli ultimi studi scientifici?
Per quanto riguarda la finasteride, gli ultimi studi clinici hanno cercato di rispondere a un importante quesito: la PFS è una condizione causata dal farmaco o i sintomi manifestati dai pazienti sono associati casualmente all’uso del medicinale?
Abbiamo già accennato che la finasteride porta dolore ai testicoli oltre ad altri effetti collaterali.
Sull’impiego della finasteride gli ultimi studi hanno fatto maggiore chiarezza. In base a questi l’assunzione di finasteride e dutasteride è associata a disfunzioni sessuali che, in un ristretto numero di uomini, possono persistere a prescindere dall’età e dal dosaggio assunto.
È altresì importante sottolineare che sono molti gli studi clinici minati da una valutazione incompleta, da dati limitati o imprecisi.
Quello che sappiamo è che le isoforme 1 e 3 delle 5 alfa-reduttasi, sono distribuite nei tessuti dell’organismo, quindi anche nel sistema nervoso centrale.
L’azione dei farmaci come la finasteride potrebbe quindi causare un blocco della sintesi di alcuni ormoni chiave e di alcuni steroidi neuro-attivi, cosa che potrebbe spiegare gli effetti collaterali della sindrome post-finasteride.
Altra tesi accreditata è che la finasteride potrebbe poi alterare la spermatogenesi nei pazienti nei quali è già stato evidenziato un problema di fertilità.
Qual è la terapia da seguire e perché rivolgersi a uno specialista?
Prima di prescrivere il farmaco, sarebbe quindi opportuno effettuare una valutazione del liquido seminale ed eseguire una valutazione clinica andrologica. Per la sindrome post-finasteride la terapia non è univoca, ma va individuata in base al caso specifico.
Ogni farmaco può avere degli effetti collaterali che possono essere identificati e curati per tempo, quando la terapia viene eseguita sotto controllo medico.
L’invito è pertanto quello di rivolgersi e fare sempre riferimento al medico andrologo specialista prima e durante tutto il percorso terapeutico.